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La Corte di Appello di Brescia, con la sentenza allegata, ha accolto il reclamo avverso il provvedimento del Tribunale di Brescia che aveva disposto il non farsi luogo al procedimento di accertamento del passivo ai creditori concorsuali proposta dal Curatore per insussistenza di cespiti utili al soddisfacimento dei creditori.

Il fallimento della società era stato chiesto ed ottenuto dai lavoratori assistiti dall’Ufficio Vertenze CISL di Brescia a fronte della chiusura dell’attività aziendale, ai fini di ottenere il pagamento delle competenze, era stata esperita interamente la procedura prevista, compresa la richiesta di fallimento al fine di ottemperare alle disposizioni dell’Istituto per il pagamento del TFR.

Il Tribunale accoglieva l’istanza di fallimento ma, la Curatela, prima dell’accertamento del Passivo riteneva di non proseguire ai sensi dell’art. 102 L.F..
Questa situazione avrebbe causato danni hai lavoratori in quanto, in carenza di disposizioni operative diverse dalle attuali, che tengano conto delle modifiche introdotte dalla Nuova Legge Fallimentare, avrebbero impedito o ritardato notevolmente il ricorso al fondo istituito presso l’INPS ai sensi L. 297/82 per il pagamento del TFR.

Interessanti ed assolutamente condivisibili anche le motivazioni esposte nella Sentenza, che evidenziano nella tutela degli interessi del lavoratore uno dei motivi per cui il ricorso va accolto.

Auspichiamo che per il futuro i Tribunali valutino, non solo la parte relativa al fallito, ma anche gli interessi dei lavoratori costretti a promuovere una infinità di azioni per dimostrare l’insolvenza delle aziende per accedere al minimo di tutela che il fondo L. 297/82 ha istituito, come se fossero loro i soli debitori.
Rimangono poi tutte le perplessità nei delle modifiche apportate alla legge Fallimentare che sono emerse in questi mesi di applicazioni, in quanto offrono maggiori opportunità al fallito, creando non poche difficoltà ai lavoratori.

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