Il lavoro “non paga”
24 Dicembre 2008

Finalmente una buona notizia, e non poteva cadere in un periodo migliore, il 22 dicembre sarebbe dovuto entrare in vigore la norma abrogativa disposta dal Dl. 25/06/2008 n. 112, definito taglia leggi. Infatti nella logica di razionalizzazione avviata dal governo si prevedeva l’eliminazione di una serie di leggi e relativi riflessi definite obsolete e superate.
Tra queste però vi erano alcune disposizioni che riguardavano molto da vicino il mondo del lavoro, noi ve ne citiamo tre: le disposizioni in favore degli operai delle aziende industriali ed artigiane del settore edilizia in materia di integrazione salariale (L. 77 del 3/2/1963 e L. 14 del 2/2/1970. La L. n. 370 del 22/2/1970 che stabiliva l’obbligo del riposo settimanale di 24 ore coincidente con la domenica, salvo apposite e ben precisate declaratorie definite in apposita tabella. Inoltre la L. 319 del 2/4/1958, che garantiva ai lavoratori l’accesso gratuito agli atti amministrativi ed ai processi per cause di lavoro, danni da infortunio, ricorsi per cause previdenziali.
L’abrogazione di questa norma avrebbe causato un aumento di costo, in caso di ricorso al giudice quantificato tra un minimo di € 104,00 e € 340,00, oltre al pagamento di tutte le relative marche da bollo e/o certificazioni necessarie rilasciate da enti pubblici, certificati notori, di residenza o altro. Un balzello notevole per i lavoratori costretti ad agire per vedersi riconosciuti i loro diritti o le loro retribuzioni.
Ora la Camera nell’esaminare la proposta di legge in discussione per la revisione del processo del lavoro aveva già recepito nel testo la possibilità di modificare quello che a nostro giudizio era un errore ed un costo non indifferente per i lavoratori. I tempi inoltre non coincidevano e, anche se accolto, il testo non avrebbe prodotto effetti prima di sette otto mesi.
Con il D.L. 200/08 del 22 dicembre 2008 il Governo ha posto rimedio a questa ingiustizia, ed ha abolito l’abolizione delle leggi in questione (si scusi il gioco di parole).
Come CISL non possiamo che esserne contenti, in primis perché ci siamo occupati di questa questione da subito e le nostre osservazioni sono state accolte dalla commissione della Camera e del Senato, ma soprattutto perché nella tavola rotonda organizzata il 9 dicembre a Roma alla presenza del Sen. Maurizio Castro, relatore della legge in Senato, abbiamo fatto notare la contraddizione e la tempistica di realizzo.
Ebbene, lo sforzo della CISL, l’iniziativa promossa dalla Confederazione e dal Coordinamento Nazionale Uffici Vertenze ha prodotto i risultati che tutti auspicavamo, risultati concreti, efficaci, senza grida, cortei, clamori di piazza, a volte si riesce nelle grandi cose anche così con piccoli gesti e piccoli passi.